Di recente il Ministro Valditara ha deciso che nelle scuole superiori gli smartphone devono sparire, e lo ha scritto nero su bianco nella nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024, destinata allora solo alle scuole primarie e secondarie di primo grado. A luglio 2025 è arrivato il passo successivo: l’estensione del divieto anche alle scuole superiori. L’obiettivo dichiarato resta sempre lo stesso: “tutelare il benessere” di noi studenti. Durante le lezioni, niente telefonini, niente notifiche, niente distrazioni… all’inizio può sembrare una bella idea. Ma, a pensarci bene, è un po’ come dire: “Se non sappiamo usare il coltello, allora eliminiamolo dalla cucina”.

Non fraintendetemi, capisco i motivi. I telefoni possono distrarre, far perdere la concentrazione e a volte creare situazioni fastidiose. Però vietarli completamente non ci insegna niente. Noi studenti finiamo per nasconderli o usarli di nascosto, non per imparare a gestirli responsabilmente.

Nella circolare si legge addirittura che “è stato altresì rilevato che l’uso eccessivo degli smartphone è associato a disturbi del sonno, ridotta capacità di attenzione e aumento dei livelli di ansia”. Insomma, sembra quasi che il nostro problema principale sia il cellulare, non magari i programmi infiniti, le verifiche concentrate tutte nella stessa settimana o le classi pollaio.

E non è tutto: in un’intervista a RaiNews, lo stesso Valditara ha spiegato che “il divieto verrà lasciato all’autonomia delle scuole” e che “quando si entra in classe si mette via il cellulare e lo si riprende quando si esce da scuola”. Insomma, la grande rivoluzione sarebbe… mettere i telefoni in un cassetto e riprenderli a fine giornata. Wow, che innovazione! Peccato che così non impariamo a usarli meglio, impariamo solo a far finta che non esistano.

E poi, parliamoci chiaro: molti di noi non sanno neanche scrivere correttamente un’email, gestire una password o usare alcune funzioni base del telefono in modo sicuro. Vietare lo strumento non ci aiuta a imparare queste competenze fondamentali, che invece ci servirebbero davvero nella vita quotidiana.

Secondo me sarebbe molto più utile imparare a usare i telefoni in modo consapevole. Per esempio, dedicare momenti specifici a ricerche online o ad attività didattiche, oppure fare dei corsi su social network, privacy e gestione del tempo. Così, invece di essere nemici, i telefoni possono diventare strumenti utili per imparare.

In fondo, il problema non sono i cellulari, ma il modo in cui li usiamo. La scuola dovrebbe prepararci alla vita reale, dove i telefoni ci sono sempre e dobbiamo imparare a gestirli, non bandirli come se fossero un pericolo. Forse una regola equilibrata, con un po’ di buon senso e un pizzico di educazione digitale, funzionerebbe meglio di un divieto totale.

Di Eros Parlante

Eros "La Penna Instancabile". Eros Parlante non ha mai visto un foglio bianco che non volesse subito riempire di parole. Quando non scrive articoli, probabilmente sta cercando ispirazione nelle serie TV o leggendo un libro che finirà in un giorno. Il suo motto? "Il caffè non è mai troppo! Si è meritato il titolo di senior a pochi mesi dall’inizio per il suo spirito di iniziativa e creatività. Gestisce i contenuti complessi, scrive articoli approfonditi, inchieste e analisi, con un'attenzione particolare alla qualità e all'accuratezza. Fornisce consigli editoriali al team, in particolare su temi complessi o delicati. Si occupa della pubblicazione degli articoli on line dopo la supervisione dell’editore. Insomma… fa un sacco di cose!!!

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