I libri sono sempre stati nella mia vita luci accese. Ed è cos’ tutt’ora.

Era inconcepibile per me stare in classe e non contagiare i ragazzi. Ma purtroppo, quando sono arrivata, la nostra biblioteca era una sorta di magazzino, pieno di libri, ma anche di polvere e di oggetti confusi. Così abbiamo iniziato a creare la biblitoteca di classe. Ogni settimana, per un’ora, portavo i libri a scuola e li disponevo sui banchi, creando uno spazio dove i ragazzi potevano leggere liberamente. Non c’erano limiti: potevano leggere dovunque, anche sparsi per la stanza, a terra, se lo desideravano. Per rendere l’atmosfera ancora più rilassata, portavo tappeti e lenzuola, e con un po’ di musica in sottofondo, i ragazzi si immergevano nella lettura, alternando i libri. Alla fine, qualcuno condivideva le proprie impressioni, dando vita a una piccola discussione.

Quando arrivò l’incarico di responsabile della biblioteca, cominciò a nescere in me il desiderio di sistemare la biblioteca della scuola.

Appena entrata, immaginai già come doveva essere… e cosa doveva essere: un posto dove sognare, dove essere libri, dove poter immaginare. Un posto dove incontrarsi, pensare e avere a che fare con le parole. Un posto dove crescere.

Così mi misi subito all’opera. Primo passo: ripulire i locali e disinfestarli, cosa che fu resa possibile grazie alla collaborazione della nostra dirigente e dei nostri collaboratori scolastici.

L’iniziativa #ioleggoperché entrò subito nel mio cuore e in quello di alcune mie colleghe molto operative. Ma, soprattutto, entrò nel cuore dei ragazzi.

Nell’a.s. 2023-2024, con molto impegno, alcune classi hanno preparato letture e interpretazioni e, in poco tempo, abbiamo potuto organizzare tre incontri, in tre giornate diverse, con scrittori, giornalisti, biblioteca del territorio e librerie. Un vero e proprio laboratorio creativo, che vedeva i ragazzi e i libri assoluti protagonisti.

Il nostro giornalino si mise subito all’opera, con la redazione del nostro Istituto. Un carosello di interviste ha incorniciato le tre giornate indimenticabili della prima edizione (per noi) di #ioleggoperché.

La seconda edizione, purtroppo per me, l’ho vissuta da spettatrice. Tuttavia, sono stata presente con un audio messaggio consegnato agli allievi e, in qualche modo, credo di essere arrivata nel cuore di ognuno di loro.

La biblioteca, il progetto di lettura avviato e tutto il balletto di parole immortali credo sia stato, e continua ad essere, non solo una risorsa per la scuola, ma una avera e propria forza motrice. Un volano che smuove e muove le menti e le anime di tutti noi.

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