Mazara del Vallo, 3 ottobre 2025 . Oggi pomeriggio Piazza della Repubblica a Mazara del Vallo ha ospitato una manifestazione locale di solidarietà con la popolazione di Gaza e di condanna della guerra in corso. Il raduno promosso da associazioni cittadine, movimenti per la pace, soggetti politici e gruppi giovanili è stato caratterizzato da cartelli, bandiere palestinesi, interventi al microfono e momenti di silenzio per ricordare le vittime del conflitto.
Il contesto del conflitto in Gaza
Da oltre due anni la Striscia di Gaza è teatro di un conflitto devastante tra Israele e Hamas, con migliaia di vittime civili, distruzioni diffuse e una grave crisi umanitaria.
Negli ultimi giorni si è assistito a un’intensificazione dei raid aerei israeliani, con almeno 53 palestinesi uccisi in nuove operazioni in vari settori della Striscia. Parallelamente, la “Global Sumud Flotilla” una spedizione navale umanitaria che cercava di avvicinarsi alle coste di Gaza è stata interrotta: l’ultima imbarcazione, la «Marinette», è stata intercettata da forze israeliane circa 79 km al largo, e decine di attivisti sono stati arrestati. La comunità internazionale è tornata a chiedere un cessate il fuoco immediato e l’apertura di corridoi umanitari per il passaggio sicuro di aiuti, ma finora i tentativi diplomatici faticano a trovare terreno d’accordo.
I momenti salienti della manifestazione a Mazara
Alla manifestazione di oggi hanno partecipato decine di cittadini giovani, famiglie, rappresentanti di realtà associative animati da un senso di urgenza e solidarietà. Sono stati esposti striscioni con slogan come “Pace per Gaza”, “Fermiamo il massacro” “Libertà per il popolo palestinese”.
Diversi interventi sono saliti al palco:
- un rappresentante di un’associazione locale ha ricordato le condizioni drammatiche degli ospedali colpiti, della carenza di carburante e medicinali e del blocco dei rifornimenti a Gaza;
- un Giovane attivista ha invitato i presenti “a trasformare la pietà in responsabilità politica”, sottolineando che il sostegno non può restare un gesto simbolico;
- è stato tenuto un minuto di silenzio in memoria delle vittime civili, con particolare attenzione per i bambini, spesso impossibilitati a scappare dalle zone bombardate.

Le istituzioni locali nel comunicato finale sono state sollecitate ad assumere posizioni chiare: sostenere appelli internazionali per il cessate il fuoco, promuovere iniziative di solidarietà in città, coinvolgere scuole e parrocchie nella sensibilizzazione.
Non si registrano momenti di tensione né scontri: la manifestazione si è svolta in modo pacifico, con il sostegno delle forze dell’ordine locali per garantire ordine e sicurezza.
Un segnale da una città che non vuole restare indifferente.
La manifestazione di Mazara del Vallo non è un episodio isolato: nelle province e città siciliane si moltiplicano iniziative analoghe. Nel giorni precedenti, anche la provincia di Trapani ha fatto sentire la propria voce in cortei contro il massacro in Palestina: oltre 800 cittadini, a giugno, hanno marciato reclamando un “Stop al genocidio” e chiedendo il riconoscimento dello Stato palestinese, ma anche Milano, Firenze e molte altre.
Per una comunità come quella mazarese, con storia e identità legate anche all’incontro tra culture mediterranee, la manifestazione rappresenta un momento di presa di coscienza. Non solo una richiesta di pace lontana, ma un richiamo a “essere parte” del dibattito, a non lasciare il conflitto nelle mani degli equilibri internazionali. Le sfide che restano.
Anche se manifestazioni come quella odierna servono a mantenere vivo il moral suasion, le sfide sul piano reale restano gigantesche:
- Sbloccare il flusso di aiuti umanitari verso Gaza, con protezione per i convogli e garanzie sul passaggio.
- Ottenere un effettivo cessate il fuoco, che renda possibile la ricostruzione di infrastrutture vitali (ospedali, reti elettriche, approvvigionamenti d’acqua).
- Favorire spazi di dialogo politico per cercare soluzioni a lungo termine riconoscimento di uno Stato palestinese, garanzie di sicurezza per Israele evitando che la guerra diventi uno stato permanente.
- Coinvolgere attori locali, nazionali e internazionali affinché le pressioni politiche non restino retorica.
A Mazara del Vallo oggi si è respirato un desiderio. Non solo di pace, ma di responsabilità. La guerra in Palestina non appare vicina, ma attraversa i media, le notizie, le coscienze. In Piazza della Repubblica, quel desiderio è tornato concreto: attraverso le voci di chi non accetta il silenzio, attraverso presenze che vorrebbero rinnovare l’impegno civile.
Il conflitto prosegue, le vittime crescono, le infrastrutture crollano. Ma oggi, in questa piazza, si è detto: non smetteremo di ricordare, di manifestare, di chiedere. Fino a quando la pace non avrà voce forte e durevole.
