3 Ottobre 2025. Doveva essere una giornata di partecipazione, di impegno, di voce alta contro la guerra. “Doveva”. Nell’ Istituto Ruggiero d’Altavilla, invece, la manifestazione studentesca contro la guerra in Gaza si è rivelata un clamoroso buco nell’acqua. Alle 8:00 del mattino, davanti all’ingresso, c’erano solo pochi studenti. Gli altri? Nessuna traccia. Nessuna comunicazione. Solo un’attesa lunga e inutile, fatta di promesse non mantenute e silenzi assordanti. Dopo alcune ore, solo un piccolo gruppo, si è spostato verso la piazza. Ma la domanda resta: che senso ha organizzare uno sciopero se poi si traduce in assenza, confusione e, in fondo, una presa in giro collettiva?
Uno sciopero, una manifestazione, non è “UN GIORNO DI VACANZA”. È un diritto conquistato con fatica, con la lotta. È una delle ultime armi civili che abbiamo per opporci a chi detiene il potere e lo usa senza scrupoli, spesso calpestando diritti fondamentali, decidendo le sorti di interi popoli senza alcuna moralità.
È per questo che lancio un appello a tutti noi, studenti e cittadini: non svendiamo i nostri diritti. Non riduciamo una giornata di protesta a un’occasione per dormire qualche ora in più. Se scegliamo di manifestare, facciamolo con serietà. Altrimenti, è meglio non farlo affatto. La lotta per la pace, per la giustizia e per i diritti umani non può e non deve essere un evento vuoto. Dobbiamo riscoprire il senso profondo dell’impegno civile, altrimenti restiamo solo spettatori di un mondo che cambia in peggio… anche e soprattutto per colpa della nostra indifferenza.
– Autore anonimo